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DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE

Dott.ssa Sonia Frattali​

PSICOLOGIA • PSICOTERAPIA • IPNOSI

Le caratteristiche centrali dell’anoressia sono il rifiuto di mantenere un adeguato peso corporeo, un’immagine corporea distorta, il terrore di diventare grassi, l’amenorrea, i rituali legati all’alimentazione e al cibo, l’eccessivo esercizio fisico. Nella bulimia sono presenti invece abbuffate di cibo ed eliminazioni (purghe, vomito auto-indotto), l’uso di lassativi/diuretici, uno sforzo di stare a dieta/digiunare, un eccesso di preoccupazione rispetto al modellamento del corpo ed al peso. Spesso sono presenti ansia , depressione e fobia sociale.

Definizioni comportamentali (secondo DSM IV)

  • Consumo rapido di grande quantità di cibo in breve tempo seguito da vomito indotto e/o uso di lassativi dovuto al timore di acquistare peso
  • Estrema perdita di peso (ed amenorrea nelle donne), con rifiuto di mantenere un minimo peso funzionale, dovuta ad un’ingestione limitata di cibo oppure a vomiti frequenti auto-provocati, ad un uso errato dei lassativi, e/o ad un’attività fisica esagerata
  • Preoccupazione per l’immagine fisica relativa ad una valutazione pressoché irrealistica di sé come troppo grasso o ad un forte rifiuto di vedersi emaciato
  • Una paura irrazionale di diventare obeso
  • Squilibrio fisico derivante dal disturbo alimentare

Obiettivi della terapia

  • Valutazione medica se è stato perso il 15% del peso corporeo; se è stato perso il 25% del peso corporeo, è necessario un ricovero; valutazione della necessità di un intervento farmacologico
  • Automonitoraggio giornaliero di tutti gli episodi legati al cibo (abbuffate, vomito auto-indotto, quantità e qualità di cibo ingerito, luogo, ora, ecc.)
  • Individuazione dei luoghi e momenti dei comportamenti disfunzionali per approntare strategie efficaci di evitamento
  • Aumentare la fiducia e l’autostima
  • Identificazione delle paure sottostanti l’autonomia
  • Esplorazione del significato attribuito al peso corporeo
  • Analisi dei sentimenti legati all’immagine corporea
  • Identificazione delle convinzioni disfunzionali
  • Consapevolizzazione dei pensieri associati all’abbuffarsi e/o al purgarsi
  • Identificazione dei propri bisogni reali
  • Definizione di modi più efficaci per soddisfare i propri bisogni
  • Analisi dei conflitti interiori
  • Problem solving per migliorare la capacità di affrontare gli eventi stressanti associati con il vomitare
  • Training di rilassamento muscolare
  • Training di assertività
  • Individuazione degli scopi a cui la malattia è funzionale (significato comunicazionale)
  • Identificazione dei punti di forza della persona
  • Identificazione, riconoscimento ed espressione dei sentimenti (disperazione, senso di colpa, ansia, depressione, aggressività)
  • Lettura di libri inerenti il disturbo (biblioterapia) come per esempio “Tutto il pane del mondo” (De Clerq,1994)
  • Elaborazione di un piano alimentare
  • Accettazione graduale della responsabilità personale di una nutrizione adeguata
  • Analisi delle conseguenze fisiche delle abbuffate di cibo e delle purghe
  • Identificazione dei messaggi cognitivi negativi legati all’assunzione di cibo
  • Elaborazione della paura relativa alla emancipazione dalle figure genitoriali
  • Colloqui con i familiari
  • Automonitoraggio e prevenzione del rischio di ricadute