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Terapia basata sulla Compassione (CFT)

Dott.ssa Sonia Frattali​

PSICOLOGIA • PSICOTERAPIA • IPNOSI

“Tutti gli approcci terapeutici assumono che la psicoterapia dovrebbe essere condotta in un modo compassionevole che sia rispettosa, di sostegno e, in generale, gentile con i pazienti”
(Gilbert, 2007).

 

 

La Compassion Focused Therapy (CFT), in italiano “Terapia basata sulla Compassione”, è un approccio psicoterapeutico di recente diffusione che è stata sviluppata dal Paul Gilbert (2005), professore di psicologia presso l’Università di Derby nel Regno Unito da anni impegnato nella ricerca scientifica sul senso di colpa, sulla vergogna e sull’autocritica, ritenuti elementi centrali di molti disturbi psicologici, dalla depressione alla psicosi.

 

La CFT nasce proprio a seguito dell’osservazione clinica che alcuni pazienti, particolarmente autocritici e auto-colpevolizzanti, migliorano più difficilmente con le terapie standard: cioè possono giungere a comprendere la “logica” o, meglio, l’illogicità dei propri pensieri negativi disfunzionali (su di sé, sul mondo o sul futuro), ma continuare a sentirsi a disagio, a colpevolizzarsi e ad autoaccusarsi. Secondo Gilbert, in questi pazienti così autocritici c’è uno

squilibrio, acquisito nell’infanzia, nei sistemi di regolazione delle emozioni.

 

 

La Terapia basata sulla Compassione aiuta a diventare capaci di tollerare alti livelli di emozione anziché evitarli, distrarsene, invalidarli o negarli. Aiuta anche a non condannare, non criticare, non colpevolizzare e non rigettare nulla, pur mantenendo le proprie preferenze
e le proprie opinioni. 

 

Attualmente la CFT è utilizzata principalmente per il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD), le psicosi, i disturbi dell’umore, i disturbi alimentari, il dolore cronico.